Passa ai contenuti principali

Hotspot dei cellulari Android usati come WiFi extender. E' possibile?

L'hotspot dei cellulari Android può funzionare anche come ripetitore (extender) di un router WiFi?

La funzione hotspot dei cellulari Android è semplice e veloce. Crea una rete WiFi provvisoria con prestazioni simili a quelle offerte da un normale router WiFi. Fornisce abitualmente il WiFi in seconde case, piccoli uffici distaccati, camper, bungalow, uffici mobili di cantieri, casette prefabbricate, veicoli e altri ambienti non frequentati in modo costante. Nel mondo delle tecnologie investigative l'hotspot a volte è prezioso per sfruttare le microcamere WiFi e le microspie WiFi. 

In molti cellulari Android c'è una caratteristica poco nota della funzione hotspot che può rivelarsi utile in varie occasioni: il ripetitore WiFi (o 'WiFi extender'). In pratica è la possibilità di usare un cellulare Android per estendere il raggio di azione di un router WiFi.

Come funziona?

Il WiFi extender negli hotspot dei cellulari Android fu introdotto in sordina con la versione 7.1 di Android nel 2017. Venne così poco pubblicizzato che se ne accorsero solo gli sviluppatori Android tramite API e SDK. All'inizio funzionava poco, male e su pochi cellulari. Spesso comportava la disconnessione dal router dopo 5-30 minuti. Ma nel tempo è migliorato fino a divenire uno strumento interessante.

La funzione WiFi extender dei cellulari Android ancora oggi è semisconosciuta, forse perchè automatica. In molti cellulari infatti non c'è nulla a livello di menù o di notifiche che la segnali. Ma verificare se un Android supporta questa funzione e attivarla è semplice: basta connettere il cellulare al router WiFi da estendere ed attivare successivamente la funzione hotspot. Se le icone WiFi e hotspot del cellulare restano entrambe attive probabilmente la funzione è supportata. Non resta che fare una prova.

Se tutto funziona succede questo: il fatto che il cellulare sia connesso ad un router WiFi indica alla funzione hotspot del cellulare stesso di non usare la connessione Internet mobile 4G/5G (cioè la SIM card), ma di usare la connessione Internet offerta dal router WiFi al quale il cellulare è connesso. Tecnicamente è un semplice bridge fra due reti (qualcosa di simile alle 'connessioni con bridging' dei PC Windows) con gateway sul router primario. Per avere certezza basta rimuovere la SIM card dal cellulare e verificare che l'extender continui a fornire connessione ad internet.

Il risultato pratico è un vero 'problem solver' quando il segnale di un router WiFi giunge troppo scarso in un determinato punto. Può essere il caso ad es. di una microcamera WiFi da usare provvisoriamente in cantina, in garage, in un capanno degli attrezzi, in un autoveicolo parcheggiato in strada, in un cespuglio. E' sufficiente posizionare il cellulare-estensore in un punto strategico, cioè dove può ricevere senza difficoltà il segnale del router WiFi da estendere (è opportuno che il segnale del router WiFi non sia inferiore a -70dBm) e dove può irradiare favorevolmente l'estensione. Spesso la posizione ottimale è in corrispondenza di finestre che guardano verso l'area dove bisogna irradiare il segnale esteso. L'immagine sotto offre un esempio.

Sorprendentemente la perdita di velocità Internet passando tramite l'hotspot-estensore Android è minima. Altrettanto non si può dire per i veri extender WiFi commerciali, che spesso riducono la velocità di connessione del 25-50% (soprattutto se configurati full-wireless e non come Access Point su cavo RJ).

Ovviamente per sfruttare la copertura estesa non ci dovremo connettere al router WiFi che stiamo estendendo ma all'hotspot del cellulare usato come estensore. In caso di problemi (es. assenza o instabilità della connessione internet) purtroppo nelle configurazioni hotspot di Android c'è poco: banda radio (che deve essere 2.4Ghz), livello di sicurezza (WPA2/PSK o WPA2/personal), trasmissione dell'SSID (lasciare attiva), numero massimo di utenti connessi (impostare 3 o 4 utenti) e disconnessione automatica dell'Hotspot (impostare su 'OFF').
In caso di problemi di più è possibile verificare ed eventualmente modificare nel router primario da estendere: ad es. il livello di sicurezza (consigliato 802.11 b/g/n), il numero di canali 2.4Ghz (in Italia sono 13 non 11 come spesso impostato di default in molti router), il range del server DHCP (deve essere nel range 192.168 e devono esserci sufficienti IP assegnabili), la larghezza di banda (consigliata in automatico o 40Mhz), la canalizzazione (consigliata in automatico), eventuali criteri troppo restrittivi nel firewall del router (rimuovere o comunque reimpostare quelli di default), eventuali filtri IP o MAC (rimuovere), ecc. A volte può essere utile avviare un reset del router alle impostazioni di fabbrica per risolvere rapidamente eventuali problemi un po' troppo nascosti.

Ancora oggi non tutti i cellulari Android in commercio hanno la funzione extender nell'hotspot. Quindi ogni cellulare deve essere testato.

Per verificare l'intensità dei segnali consigliamo di installare l'App gratuita WiFi Overview. Il segnale del router che giunge al cellulare estensore non deve essere sotto i -70 dBm. Nell'esempio sopra il cellulare è posizionato sul davanzale di una finestra. Mentre il segnale dell'hotspot estensore che giunge al punto di utilizzo (nell'esempio in figura un autoveicolo parcheggiato in strada) non deve essere sotto i -55 -60 dBm.

Servizi tecnici, informatici, difesa elettronica. Vedi...

Post popolari in questo blog

Cosa possono fare le agenzie investigative in Italia?

L'investigatore privato non può perquisire persone e luoghi, intercettare comunicazioni riservate, acquisire dati coperti da privacy, accedere ad ambienti privati senza il consenso del titolare del luogo.  Mentre l'investigatore privato può pedinare e appostarsi in luogo pubblico, scattare foto in luogo pubblico, raccogliere informazioni da banche dati pubbliche, accedere ad ambienti privati con il consenso del titolare del luogo e svolgere altre attività che, di per sè, non concretizzerebbero ipotesi di reato anche se fossero compiute da un normale cittadino. Fonte  La Legge per Tutti . In sintesi un investigatore privato può compiere delle attività che sarebbero lecite anche se fossero compiute da un normale cittadino. Quindi quali sono le differenze giuridiche fra un investigatore privato e un normale cittadino?  La principale differenza giuridica sta nel fatto che un investigatore privato, in virtù della licenza rilasciata dal Prefetto ex art. 134 TULPS e DM 269/2010, è aut

Trojan di Stato o captatori informatici installati a distanza. Come funzionano?

Dopo il caso Palamara del 2019 sono sorte curiosità sui Trojan di Stato (detti anche 'captatori informatici' ) introdotti dal DL 216/2017. In particolare ci si chiede se siano davvero installabili a distanza in un cellulare senza che l'utente se ne accorga. L'installazione a distanza di un Trojan non è impossibile. Ma non è neppure una prassi comune. Diciamo subito che stiamo parlando di strumenti concepiti per gli enti di intelligence. Quindi nulla a che vedere con le App Spyphone commerciali. Il primo passo per tentare l'inoculazione del Trojan consiste nello studio a distanza del cellulare target allo scopo di individuare delle vulnerabilità. Parliamo di falle nella sicurezza del sistema operativo (o delle App già installate nel cellulare) sfruttabili per tentare l'inoculazione a distanza del Trojan. Quasi in disuso sono invece le tecniche di 'social engineering'  (dette anche 'tre click' ), cioè instaurare contatti a distanza con la vittima p

Furti in auto senza scasso. Attenzione al telecomando auto.

Furti in auto senza scasso. Come fanno? Attenzione al telecomando dell'auto! Il malintenzionato si apposta ad una distanza di 5-15 metri. Appena la vittima parcheggia e scende dall'auto, il ladro attiva una potente trasmissione radio di disturbo. In pratica l'impulso radio per la chiusura delle portiere parte regolarmente dal telecomando e raggiunge regolarmente la centralina dell'auto. Ma la centralina non può 'ascoltare' l'impulso perchè è assordata da una radiotrasmissione molto più potente. Quindi le portiere dell'auto restano aperte. Complici la fretta, il rumore del traffico e l'abitudine a voltare le spalle all'auto quando ci si allontana, molti automobilisti non verificano se le portiere dell'auto si sono effettivamente chiuse dopo aver premuto il pulsante del telecomando.  Il ladro trova quindi le portiere aperte e può entrare in azione. Il fenomeno riguarda soprattutto i parcheggi di grossi supermercati e gli autogrill.  Come spesso

Cosa sta succedendo alla vecchia rete GSM?

La Svizzera ha spento le reti 2G GSM . Parecchie altre nazioni europee stanno accelerando per spegnerle a breve. Qual'è la situazione in Italia? La nostra nazione al momento è in controtendenza. Il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) su sollecitazione dell'autorità per le telecomunicazioni AGCOM ha prorogato le licenze per lo spettro radio GSM fino a dicembre 2029. L'AGCOM ha inoltre esortato gli operatori telefonici a mantenere in vita il GSM perchè di rilevante interesse strategico.  Nella consultazione pubblica AGCOM 176/20/CONS gli operatori hanno preso atto della necessità di mantenere in vita il GSM. Ma come è possibile che una rete  lentissima e con 33 anni di vita  sia così strategica?  Secondo AGCOM a  settembre 2020 in Italia c'erano 26,3 milioni di SIM card attive in contatori luce/gas, centraline meteo, sistemi salvalavita, POS, sistemi IoT industriali, sistemi telemetrici e logistici, localizzatori satellitari, sistemi di sicurezza, rilevatori vulc