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Trucco investigativo WiFi per scoprire se una persona è in un determinato luogo.

Dopo il trucco della connessione a rete WiFi per scoprire se una persona è in un determinato luogo (vedere blog del 9 agosto), ecco un altro semplicissimo trucco. Di solito viene attivato con mini PC portatili e schede WiFi dotate di antenne direttive. Ma se ci si accontenta di brevi distanze si può usare qualsiasi cellulare Android.

Sono necessari due presupposti:
1) La persona da controllare non deve avere l'abitudine di spegnere il servizio WiFi del cellulare quando si allontana da un router (di solito chi si connette quotidianamente a reti WiFi non ha questa abitudine).
2) Conoscere l'SSID (nome della rete WiFi) e la password di una rete WiFi alla quale la persona da controllare si connette abitualmente (o alla quale si è connessa in passato).

Prendiamo qualsiasi cellulare Android con SIM Card inserita e connessione dati 4G/5G attiva. Entriamo nel menù 'Hotspot' e configuriamo il servizio hotspot inserendo lo stesso SSID e la stessa password di una rete WiFi memorizzata nel cellulare della persona da controllare. Di solito i router WiFi hanno un livello di sicurezza WPA-PSK o WPA2-PSK (sono crittografie disponibili anche nell'hotspot di Android). La frequenza 2.4Ghz va bene in quasi tutti i casi.

Come funziona? Quando un cellulare ha il servizio WiFi attivo scansiona periodicamente le reti WiFi in zona. Questo avviene mediamente ogni 60-120 secondi se il display del cellulare è spento. Quando il cellulare 'vede' un router di cui conosce l'SSID, la password e il livello di sicurezza tenta di connettersi automaticamente. Lo scopo di questo comportamento è sospendere la connessione dati 4G/5G, che è più costosa e più impegnativa per la batteria. Il cellulare non verifica l'hardware del router (MAC Address), quindi non si accorge che l'hotspot in realtà è un clone del router originario. E' sufficiente avvicinarsi al luogo dove potrebbe esserci la persona controllata e guardare le notifiche di Android. Se nel menù a tendina appare la notifica che una periferica si è connessa all'hotspot del cellulare, di solito è il telefonino della persona controllata.

Limiti:
1) Il telefonino della persona controllata non deve essere in modalità aereo e deve avere il servizio WiFi attivo.
2) Se il telefonino è in stand-by (display spento) i tempi di attesa per l'eventuale connessione possono superare i 2-3 minuti. Non è un riscontro immediato e bisogna pazientare un po'.

3) Se non si usano mini PC portatili e schede WiFi dotate di antenne direttive, bisogna accontentarsi di distanze modeste (vedere esempi fotografici sotto).
4) Il telefonino non deve essere già connesso ad una rete WiFi. La ricerca va fatta in un luogo dove la persona non si reca abitualmente, quindi dove è improbabile che stia sfruttando una rete WiFi.
5) L'eventualità che in zona ci siano altri telefonini che di solito si connettono al medesimo WiFi deve essere remota (es. familiari o colleghi di lavoro). Per contro questo può svelare che la persona è in compagnia di familiari o colleghi di lavoro.
6) Appena ottenuta conferma della presenza della persona in zona dovremo spegnere l'hotspot per ridurre il rischio che la persona noti una connessione WiFi anomala.

Brevi sulle onde radio WiFi. I WiFi funzionano mediante radioemissioni a dispersione di spettro nelle gamme 2.4 e 5.8 GHz. A livello elettrofisico si tratta di microonde. Le microonde si propagano con difficoltà fra ostacoli (muri, metalli, fitta vegetazione). Per questo motivo molti considerano il raggio di azione di una rete WiFi limitato alle mura perimetrali dell'edificio o poco più. Ma le microonde sono anche caratterizzate da una buona capacità di propagazione in assenza di ostacoli. Ecco perchè ad es. un router WiFi posizionato al secondo o terzo piano di un edificio riesce difficilmente a raggiungere il garage al piano strada (distante solo 10 o 15 metri sulla verticale). Ma spesso si propaga orizzontalmente in esterni fino a 50-100 metri e oltre. Basti pensare ai router degli hotel sui lungomare delle località balneari, che coprono la spiaggia adiacente. O ai router dei motel, che spesso coprono ampi tratti di strade pubbliche adiacenti.

Come può essere sfruttato il trucco? Foto non connesse a fatti reali.

La persona potrebbe essere in una discoteca o altro luogo molto affollato? Cercare un punto ad almeno un paio di metri dal suolo e aspettare qualche minuto. Se la persona si trova entro una distanza di 30-40 metri, il suo cellulare si connetterà al router clone svelando la sua presenza nell'ambiente.


La persona potrebbe essere in un'auto parcheggiata, in una piccola abitazione, una roulotte, un camper, una casetta vacanze, un bungalow, un campeggio? Fermarsi qualche minuto entro una distanza di 20-25 metri secondo gli ostacoli. Mantenere il cellulare ad almeno 1,5-2 metri dal suolo.



Classico motel a piano terra. Se non si soggiorna a lungo è raro connettersi al WiFi del motel. Individuare la presenza di una persona in questi contesti di solito è abbastanza semplice, sia dall'esterno che muovendosi lentamente nei corridoi interni. E' possibile anche capire con buona approssimazione in quale area della struttura potrebbe trovarsi la persona.

La persona potrebbe essere in un palazzo o in un grosso condominio? Con questo trucco bisogna entrare e percorrere lentamente le scale interne per potersi avvicinare a tutti gli appartamenti. Oppure per avvicinarsi ad un deteminato appartamento sospettato di ospitare la persona ed ottenere la conferma della sua presenza. Fra muri possiamo infatti contare su una distanza max. di 10-15 metri.

Come aumentare la portata?


Un telefonino Android con antenna WiFi esterna. Qui è connesso ad un'antenna direttiva 2.4Ghz da 8.5dBi di guadagno. Questo hacking raddoppia la distanza in una determinata direzione.


Una Cantenna artigianale da circa 12 dBi di guadagno connessa ad una scheda WiFi USB e ad un mini PC portatile con software hotspot. Questo hacking triplica la distanza in una determinata direzione ma richiede conoscenze più specifiche.

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Electronet Modena. 


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